

Sembra sorprendente a pensarci bene, ma il numero di batteri che abitano il nostro organismo è di 10 volte superiore al numero di cellule umane, e la maggior parte di questi batteri vive nell’intestino.
La flora intestinale, ovvero l’insieme di tutti i microorganismi che risiedono nell’intestino, è composta infatti per la gran parte proprio da batteri, che convivono con virus e funghi.1
Il ruolo della flora batterica nel nostro organismo è tutt’altro che marginale, in quanto svolge compiti molto importanti che ci aiutano a mantenere un buono stato di salute.
I batteri intestinali forniscono nutrienti importanti, sintetizzano la vitamina K, aiutano la digestione della cellulosa, delle fibre e dei polifenoli, un gruppo di sostanze naturali molto importante per la nostra salute, contenute nei vegetali.
Favoriscono inoltre le normali funzionalità dell’intestino, per esempio regolandone la motilità, assorbendo i minerali e distruggendo le tossine.2
Non meno rilevante, la flora batterica contribuisce al sistema di difesa dell’intestino verso i microorganismi patogeni, ovvero dannosi, prevenendo la colonizzazione dell’organismo da parte di questi batteri e aiutando a mantenere in salute il nostro sistema immunitario.2
La composizione della flora batterica è in costante cambiamento, influenzata da molteplici fattori come le malattie, l’utilizzo di antibiotici, lo stress, l’età, lo stile di vita e la dieta.
Tutti questi cambiamenti si riflettono sulla nostra salute e il nostro benessere.1,2
Le abitudini alimentari hanno un impatto sulla flora intestinale sin dalla pima infanzia (bambini allattati al seno o nutriti con latte artificiale sviluppano una composizione di batteri differente) e per tutto il corso della vita dell’individuo.
Diversi studi hanno dimostrato che l’equilibrio dei batteri intestinali può essere modificato da sostanze come polifenoli e fibre, considerate benefiche per la nostra salute, o dal ferro alimentare (ad esempio dalla carne rossa o cereali fortificati), che potrebbe invece essere dannoso.2
Come abbiamo visto, i batteri dell’intestino svolgono molti ruoli a favore della nostra salute; tuttavia, quando l’ecosistema intestinale va incontro a variazioni anomale, possono diventare potenzialmente dannosi.2
Lo sbilanciamento del normale equilibrio della flora batterica (anche detto disbiosi) potrebbe compromettere la sua capacità di mantenere il benessere dell’organismo che la ospita.
La disbiosi può potenzialmente portare alla produzione non regolata di sostanze che possono essere dannose per l’uomo, e che possono causare patologie locali o sistemiche.3
Lo sbilanciamento dell’equilibrio della flora può essere associato ad alcuni sintomi intestinali, come gonfiore e dolore addominale o diarrea, ma può anche essere correlato a patologie tra cui infiammazione intestinale, il diabete e l’obesità.2,3
L’obesità e le patologie correlate hanno raggiunto un livello allarmante in tutto il mondo; negli ultimi decenni il numero di persone affette da obesità è notevolmente aumentato, insieme alle malattie associate.1
L’obesità è dovuta a un’assunzione elevata di energia e alla contemporanea diminuzione di consumo di energia, che causa un eccessivo accumulo di grassi e l’aumento dell’indice di massa corporea.
Questa situazione porta le persone affette da obesità ad avere un rischio più alto di sviluppare malattie associate, come quelle cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e le anomalie epatiche.3
Uno stile di vita sedentario e l’aumentato consumo di cibo vengono considerate le cause principali di questa epidemia di obesità; mentre l’ambiente, i fattori genetici e le variazioni della flora intestinale batterica sono anch’essi implicati nello sviluppo dei disordini metabolici.1
Il meccanismo che collega i batteri intestinali all’obesità non è del tutto chiaro, ma è consolidato il fatto che la flora batterica possa aumentare la produzione di energia dal cibo che assumiamo, contribuire all’infiammazione e regolare la composizione dei tessuti adiposi.1
I batteri intestinali giocano quindi un ruolo importante nell’obesità indotta dalle abitudini alimentari scorrette: è stato scoperto, per esempio, che una dieta ricca di grassi provoca delle alterazioni nella composizione della microflora intestinale. L’obesità, quindi, potrebbe essere associata proprio a queste variazioni.2
I prebiotici sono ingredienti non digeribili degli alimenti che influenzano in maniera positiva la salute dell’uomo, stimolando la crescita e/o l’attività di alcuni batteri nel colon; mentre i probiotici sono microorganismi vivi non patogeni utilizzati anch’essi come ingredienti di alcuni cibi per migliorare la nostra salute.
L’inulina è un esempio di prebiotico, mentre i lieviti, i lattobacilli o Bifidobacteria sono esempi di probiotici.2
Poiché i disordini metabolici correlati all’obesità sono stati associati alla disbiosi intestinale, una variazione selettiva della composizione batterica attraverso la dieta, come la somministrazione di prebiotici o probiotici potrebbe essere un approccio promettente.3
Sources:
1) Baothman OA, et al. The role of Gut Microbiota in the development of obesity and Diabetes.
Lipids Health Dis. 2016 Jun 18;15:108.
2) Zhang YJ, et al. Impacts of gut bacteria on human health and diseases. Int J Mol Sci. 2015 Apr
2;16(4):7493-519.
3) Kho ZY, et al. The Human Gut Microbiome – A Potential Controller of Wellness and Disease.
Front Microbiol. 2018 Aug 14;9:1835.
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